Recensione: Non tutti i genitori sono supereroi
- giulia
- 5 set 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Autore: Jasmine Hashem
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 09 gennaio 2020
Pagine: 58
Prezzo cartaceo: £3,99
Prezzo Kindle: £0,99
Kindle Unlimited: Sì
Trama
«Possiamo essere amici» disse Anita. «No, non possiamo» rispose Leonardo. «Sì, invece» proseguì lei. «Gli amici vanno a casa dei loro amici!» affermò lui. Anita annuì. Era una cosa così ovvia. «Ecco perché non possiamo esserlo... io non ho una casa» disse lui con aria triste. «Che dici!» esclamò Anita, minimizzando le parole di Leonardo. «Io vivo in una casa famiglia...» sussurrò lui «Non sai cos'è una casa famiglia, non è vero?». Anita ignorava cosa fosse una casa famiglia, e, quando lo chiese a sua madre, ciò che riuscì a carpire dalle sue parole fu che una casa famiglia era una casa diversa dalle altre: vi erano case che accoglievano adulti, altre che accoglievano bambini, e quei bambini che vi abitavano avevano spesso avuto problemi con i loro genitori. Anita non seppe mai che tipo di problemi avesse avuto Leonardo, ma una cosa la comprese fin da subito: quel bambino, arrivato nella sua classe ad Ottobre, e di cui tutti suoi compagni avevano timore, sarebbe diventato suo amico. «Anita? Che ci fai qui?» domandò Leonardo confuso. «Sono venuta a trovarti a casa tua, come fanno gli amici» rispose lei con un sorriso. I due bambini non sapevano cosa quell'incontro avrebbe portato nella vita di entrambi: quel giorno tutto sarebbe cambiato, e più di una vita ne avrebbe giovato.
Impressioni
Penso che dal titolo abbiate più o meno intuito l'argomento intorno al quale si svolge questo breve ma intenso racconto, però, prima voglio fare alcune precisazioni.
Non conoscevo Jasmine, come non conoscevo questo racconto, l'ho scoperto una sera poco dopo il mio compleanno tramite il profilo di una mia amica nonché blogger, questa persona si chiama Chiara e se non fosse stato per lei forse non avrei mai conosciuto Jasmine, Anita, Leonardo e avrei perso un grande libro, perché sì è piccolo come un racconto, ma intenso come un libro.
Lo dice anche il detto popolare: nella botte piccola si trova il vino buono.
La botte piccola è questo racconto, mentre il vino buono sono Anita, Leonardo e le numerose quanto forti emozioni che proviamo leggendo della loro storia. Della loro vita.
Possiamo paragonare Leonardo ad una piccola farfalla. Una farfalla che deve ancora liberarsi nell'aria, mentre Anita è un vulcano, ma non tipo quelli che distruggono tutto, ma con il suo calore, la sua forza circonda Leonardo, lo fa sentire amato, parte di qualcosa e lo culla per cercare di fargli capire che la vita è stata ingiusta con lui, ma puoi sempre rinascere, proprio come fa una farfalla.
Leonardo è un bambino che attacca per non essere ferito, ne ha passate tante nonostante la sua giovane età, è ferito ma ha imparato a dimostrarsi forte, ha imparato che può e deve farcela da solo, perché le cose belle sono solo un'illusione ti ammaliano, ti fanno sognare, credere che tutto migliorerà, ma alla fine sparisce tutto lasciandoti più ferito e solo di prima.
Nonostante questo Anita continua a provarci, lei non è come tutti i loro compagni: non lo prende in giro, non lo tratta come una persona diversa, strana ma anzi accoglie le sue stranezze, il suo dolore e cerca di farlo sentire parte di qualcosa perché lei sa di essere molto più fortunata, più amata di lui, ma non lo vuole tenere per sé tutto quell'amore perché ognuno di noi ne merita un pochino. Ci sarà sempre abbastanza amore per tutti, che sia tra due fidanzati, tra amici, tra fratello e sorella...Tutti meritiamo un po' d'amore.
Durante il racconto lo capirà anche Leonardo, così inizierà a crescere, finché il suo bozzo di crisalide sarà troppo piccolo per tenerlo e si libererà nell'aria, per la prima volta dopo anni, o forse anche per la prima volta nella sua vita si sentirà amato veramente, ma soprattutto si sentirà parte di qualcosa.
Quel qualcosa sarà una famiglia. Una famiglia vera.
Qual è il messaggio di questo libro secondo me? Non importa quanto tu sia considerato diverso, strano ci sarà sempre qualcuno che ti amerà per quello che sei e prima o poi arriverà.
Io lo so bene, ero una piccola Leonardo ma adesso che ho trovato quella persona sono pronta a diventare una farfalla.
Ci ho messo anni? Sì. Ho sbagliato? Innumerevoli volte ma è la vita se non cadi mai non imparerai mai dai tuoi errori ma soprattutto non importa quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi.
Chapeau Jasmine.
L'autrice

Jasmine Hashem fa il suo esordio nell'aprile del 2019 con: "Choose me choose you choose us". Da quel momento ha continuato a condividere le sue storie, i suoi pensieri e le sue emozioni sul suo profilo Instagram (@jh.scrittrice): chiunque desiderasse avvicinarsi alla sua scrittura avrebbe, in questo modo, potuto accedervi liberamente, e scorgere, in quei pensieri, una parte di se stesso. È attualmente questo uno dei desideri più grandi di Jasmine: che i lettori facciano, delle sue parole, le loro parole. Questo racconto breve non era nei suoi progetti, ma, d'altronde, la scrittura è spesso un rigetto imminente, e va accompagnato in tutto il suo percorso e non ostacolato; perché, una volta portato a compimento, l’emozione che ne deriva è gratificante e indescrivibile. “Non scegli di scrivere, non è una scelta che ti spetta. Come ogni cosa nella vita: succede e basta.”

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